Namibia il mio luogo dell Anima: quei 100 chilometri che hanno cambiato la mia vita
Namibia il mio luogo dell Anima: quei 100 chilometri che hanno cambiato la mia vita
Non credevo ai miei occhi. Il viaggio fino a quel punto era stato già incredibilmente bello e appagante, anche solo a meno di un quarto. Tutto ebbe inizio al mattino ripartendo dal Fish River Canyon, lato ovest, quello più selvaggio: la frequenza delle auto incontrate era notevolmente bassa ed il paesaggio già terribilmente mozzafiato all’alba. Ma qualche chilometro prima di Aus, sulla B4 in direzione ovest, il panorama circostante ha iniziato a farsi forte, incredibile, inimmaginabile. Ogni metro percorso mi spingeva a fare una sosta, fermare il fuoristrada, prendere qualche minuto di tempo, rubarlo al viaggio, per stare lì immobile a guardare. Il verbo giusto sarebbe forse ammirare, ma l’ammirazione implica solo il rispetto. Lì ci sarebbe voluto qualcosa di più oltre il rispetto: ci sarebbero volute due braccia lunghissime per toccare tutto e per abbracciare l’infinito. Il mio stato d’animo andava oltre la banale assenza di fiato, direi più estasi, sensazione di sentirsi piccolo oltre ogni umana capacità raffigurativa. L’orizzonte, spesso tendente all’infinito, costellato di dune, colline rocciose, piccole e fragili nubi leggere sospese nel cielo azzurro e tesissimo. La stretta lingua d’asfalto divorata dal brillare del calore all’orizzonte, strani tralicci legati da cavi a formare una catena con sembianze umane che si perdevano all’infinito e quella ferrovia, così surreale, così impossibile, sempre al fianco della strada principale. Ogni minuto, ogni chilometro il mio sguardo veniva rapito da una situazione nuova e completamente diversa, mai vista prima. Il sentimento di impotenza di fronte a questa manifestazione della Natura e l’eccitazione creavano in me uno stato d’animo mai provato prima. Avrei voluto rubare più tempo, dedicare ancora più soste a questi favolosi 100 chilomentri; ma i ritmi e le preferenze dei miei Cari, della mia Famiglia, testimoni con me di quel ben di Dio, non me lo consentivano. Non importa, l’importante era essere lì con il cuore in gola e con la consapevolezza di tornarci sicuramente, un giorno, sapendo di ritrovare tutto com è. Namibia il mio luogo dell Anima: quei 100 chilometri da Aus a Luderitz che hanno cambiato la mia vita.
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