Pakistan pellegrinaggio buddista
con guide locali

Partenza da vari aeroporti italiani con voli di linea (VOLI NON INCLUSI: PRENOTAZIONE SU MISURA). Notte in volo.

Arrivo in giornata all’aeroporto di Islamabad, incontro con la guida e trasferimento in hotel. Sistemazione in camera. Resto della giornata a disposizione. Pernottamento.

Dopo la colazione, ci dirigeremo verso Taxila. Immersa nella ricca storia del Pakistan, Taxila emerge come un gioiello archeologico, riecheggiando i racconti della profonda influenza del Buddhismo nella regione. Con radici che risalgono a oltre due millenni fa, Taxila si erge come una testimonianza dell’antica civiltà che un tempo prosperava in questo angolo dell’Asia meridionale. Taxila, designata come patrimonio mondiale dell’UNESCO, è stata un importante centro di apprendimento e commercio durante il periodo del Gandhara.

Fiorente tra il VI secolo a.C. e il V secolo d.C., ha attratto studiosi, filosofi e commercianti da tutta l’Asia, rendendola un crogiolo di culture e idee. Al centro del fascino di Taxila c’è la sua associazione con il Buddhismo. La città ha svolto un ruolo fondamentale nella vita di Siddhartha Gautama, che in seguito divenne il Buddha. I resti archeologici includono monasteri, stupa e statue, tutti a riflettere la vivace cultura buddista che un tempo prosperava in questa antica città.

Una delle strutture più significative di Taxila è lo Stupa Dharmarajika, un imponente monumento che ospitava le reliquie del Signore Buddha. Le sue intricate incisioni e la grandiosità architettonica offrono uno scorcio della devozione spirituale della gente di Taxila. Ritorno serale a Islamabad e pernottamento.

Colazione. In seguito, visita ad altri siti di Taxila. Il monastero di Jaulian, un altro gioiello della corona di Taxila, è una testimonianza delle ricerche accademiche dell’epoca. Questo complesso di stupa e celle monastiche riflette la dedizione all’istruzione e all’illuminazione che permeava la regione. Sirkap, un’antica città all’interno di Taxila, mette in mostra la prodezza urbanistica della città. Ospitava un mix di stili architettonici greco, persiano e buddista, sottolineando ulteriormente l’arazzo multiculturale che definiva Taxila. Ritorno a Islamabad e pernottamento.

Colazione e partenza verso Peshawar. Nel cuore di Peshawar, il Museo di Peshawar è il custode del ricco patrimonio culturale della regione, in particolare dei manufatti buddisti che raccontano le storie di un’antica e fiorente civiltà. Questo deposito di storia funge da ponte tra il mondo moderno e gli echi del buddismo che un tempo risuonavano nelle valli di questa regione storica. Peshawar, con la sua posizione strategica lungo antiche rotte commerciali, è stata un crogiolo di culture diverse per secoli. Il Museo di Peshawar, fondato nel 1907, racchiude questa fusione culturale ed è rinomato per la sua vasta collezione di manufatti risalenti al periodo del Gandhara.

L’orgoglio del museo risiede nella sua straordinaria collezione di arte del Gandhara, una miscela distintiva di stili greco-romani e indigeni che fiorì dal I al V secolo d.C. In questa regione l’arte del Gandhara raggiunse il suo apice e il museo conserva i migliori esempi di statue del Buddha, stupa e altre reliquie buddiste che mostrano lo splendore artistico dell’epoca. Tra i tesori del museo ci sono sculture buddiste finemente intagliate, che ritraggono il volto sereno del Buddha e scene della sua vita. Queste sculture, spesso realizzate in scisto e stucco, riflettono la devozione spirituale e la finezza artistica degli antichi artigiani del Gandhara.

I visitatori del Museo di Peshawar possono esplorare manufatti che offrono scorci della vita monastica durante il periodo del Gandhara. Manufatti come ceramiche, monete e oggetti di uso quotidiano offrono una visione olistica della cultura e dello stile di vita prevalenti in questo paesaggio dominato dal buddismo. In seguito. visita al Qissa Khawani Bazar. Pernottamento a Peshawar.

Colazione. Partenza verso la valle dello Swat. Lungo il tragitto, visita a Takht-i-bai. Adagiato su una collina nel distretto di Mardan di Khyber Pakhtunkhwa, Takht-i-Bahi è una testimonianza della grandezza della civiltà buddista nella regione. Questo sito patrimonio mondiale dell’UNESCO svela una storia intrisa di spiritualità, istruzione e brillantezza architettonica. Takht-i-Bahi, che significa “Trono della primavera”, fu fondato nel I secolo durante l’impero Kushan. Fiorì come un importante complesso monastico buddista, diventando un centro per l’illuminazione spirituale e le ricerche accademiche. La disposizione del sito riflette lo stile classico del Gandhara, fondendo influenze architettoniche ellenistiche e indiane.

Lo stupa principale, circondato da celle monastiche, stupa e sale di riunione, attesta la pianificazione meticolosa e la sensibilità estetica dei suoi creatori. Takht-i-Bahi fungeva da vivace centro monastico, attraendo studiosi, monaci e studenti da terre lontane. Il complesso comprendeva vari livelli, ognuno dedicato a scopi specifici, come meditazione, alloggi e attività comunitarie, promuovendo un ambiente favorevole alla riflessione spirituale e all’apprendimento. Situato lungo l’antica Via della Seta, Takht-i-Bahi ha svolto un ruolo cruciale nel commercio e negli scambi culturali. Le interazioni tra diverse civiltà hanno influenzato l’arte e l’iconografia presenti nel sito, creando una fusione unica di elementi artistici greci, persiani e indiani. I governanti greco-battriani della regione hanno lasciato un segno indelebile nell’architettura di Takht-i-Bahi. L’uso di colonne corinzie, fregi raffiguranti scene della vita del Buddha e l’incorporazione di motivi ellenistici mostrano la natura sincretica dell’arte del Gandhara durante questo periodo. Takht-i-Bahi ha vissuto un declino nel VII secolo con la diffusione dell’Islam, che ha portato all’abbandono del sito. Tuttavia, il suo significato storico è sopravvissuto e il sito è stato riscoperto dagli archeologi

britannici nel XIX secolo. Nel 1980, Takht-i-Bhai è stato designato come sito patrimonio mondiale dell’UNESCO, riconoscendone l’eccezionale valore universale e il contributo alla comprensione della civiltà buddista nell’Asia meridionale. Oggi, Takht-i-Bahi è un testimone silenzioso del flusso e riflusso del tempo. Potremo passeggiare tra le rovine ben conservate, ammirare l’ingegnosità architettonica e contemplare gli echi di un’epoca passata in cui Takht-i-Bahi era un fiorente centro di saggezza e illuminazione buddista. Quindi trasferimento in hotel. Tempo libero per esplorare la valle dello Swat. Pernottamento a Swat.

Dopo la colazione, visita al Museo Swat e ai siti buddisti. Nella pittoresca valle dello Swat si trova un tesoro di eredità buddista, dove antichi complessi monastici e stupa sussurrano storie di un’epoca passata. La valle dello Swat, nota anche come la “Svizzera del Pakistan”, un tempo era un fiorente centro del buddismo e i suoi siti archeologici mostrano il profondo impatto di questa tradizione spirituale sulla regione. Uno dei siti buddisti più importanti di Swat è lo Stupa Butkara, risalente al II secolo a.C. Lo stupa, con la sua caratteristica base circolare e le intricate incisioni, è una testimonianza della brillantezza artistica della civiltà del Gandhara. Lo Stupa Butkara era un importante centro di culto buddista e fungeva da simbolo della vitalità religiosa della regione. Pernottamento a Swat

Dopo la colazione, escursione di un’intera giornata nello Swat e nei siti buddisti. Udegram, un altro importante sito buddista di Swat, vanta le rovine di un monastero e stupa risalenti al VII secolo. I resti di questo sito offrono spunti sulla vita monastica che un tempo prosperava nella valle, mostrando la duratura influenza del buddismo nel plasmare il paesaggio culturale. Udegram non è solo una meraviglia archeologica, ma occupa anche un posto speciale nella storia buddista come luogo di nascita di Padmasambhava, noto anche come Guru Rinpoche.

Nato nell’VIII secolo, Padmasambhava è venerato come una figura chiave del Buddhismo tibetano e gli viene attribuito il merito di aver diffuso gli insegnamenti del Buddhismo Vajrayana nella regione himalayana. Gli insegnamenti e le pratiche spirituali di Padmasambhava hanno lasciato un segno indelebile nelle tradizioni buddiste dell’Himalaya. Pellegrini e praticanti visitano Udegram per rendere omaggio al luogo di nascita di Guru Rinpoche, riflettendo il duraturo significato spirituale di questo tranquillo sito. Oltre ai suoi specifici siti buddisti, l’intera valle dello Swat è un santuario di bellezza naturale e ricchezza culturale.

Circondata da cime innevate, lussureggianti valli verdi e fiumi tortuosi, lo Swat offre uno sfondo sereno per coloro che cercano riflessione spirituale ed esplorazione storica. Mentre ci aggireremo tra le rovine di antichi stupa e monasteri nello Swat, non solo assisteremo allo splendore architettonico di un’epoca passata, ma entreremo anche in contatto con l’essenza spirituale che un tempo permeava questa regione himalayana. La valle dello Swat, con il suo mix di splendore naturale e patrimonio culturale, si erge come una testimonianza vivente dell’eredità duratura del buddismo nell’Asia meridionale. Pernottamento come sopra.

Colazione e ritorno a Islamabad. All’arrivo, esplorazione di Islamabad. Pernottamento a Islamabad.

Dopo la colazione, visita al Pakistan Museum e all’imponente monumento del Pakistan in granito rosso-marrone, concepito per rappresentare la cultura diversificata e l’unità nazionale del Pakistan. Fiancheggiati da giardini ben curati e a forma di fiore che si dispiega, i quattro “petali” principali rappresentano le province di Punjab, Sindh, Balochistan e la Provincia della Frontiera Nord-Occidentale (NWFP), con i tre “petali” più piccoli che raffigurano altre regioni, tra cui il Kashmir. Infine, visita al Lake View Park. Faremo shopping nel pomeriggio. Dopo cena trasferimento all’aeroporto per il volo di rientro in Italia. Notte in volo.

Arrivo in Italia in giornata.

Tutti i giorni su richiesta