Viaggio Fotografico Kirghizistan
con Stefano Pensotti

Partenza dall’Italia. Ritrovo in aeroporto, assistenza per il disbrigo delle pratiche doganali d’imbarco. Partenza con volo Turkish Airlines con cambio di aeromobile a Istanbul. Notte in volo.

Arrivo all’aeroporto di Bishkek al mattino. Accoglienza aeroportuale e trasferimento in hotel dove le camere saranno da subito disponibili per il pernottamento. Colazione in hotel. Tempo libero a disposizione al mattino: lo si potrà dedicare al riposo oppure visitare liberamente (senza guida né autista) la città, la capitale kirghisa è facilmente visitabile a piedi.

Nel primo pomeriggio shooting guidato della capitale kirghisa, decideremo dove andare scegliendo tra la scoperta del Vecchio Stadio del Selmashevets factory complex e della vicina piscina con trampolino che sopravvivono con il fascino dell’ex Impero Sovietico, della Ala-Too Square, della Piazza della Vittoria e della Piazza della Rivoluzione, del monumento Kurmanjan Datka, del Monumento dell’Eroe Nazionale kirghiso Manas, del cambio della guardia e della “Casa Bianca”, della Lenin Statue, e del Osh Bazaar, luogo ideale per scattare magnifiche fotografie, tra frutta, verdura e cibi di ogni genere. Cena libera. Pernottamento in hotel in camera privata con bagno privato.

Colazione in hotel. Partenza in direzione del lago Son Kul, anche conosciuto come “l’ultimo lago”, percorrendo la strada che attraversa la gola di Boom, il bacino idrico di Orto Tokoi e il passo Kalmak Ashuu (3445 m). Il lago alpino Son Kul si trova sulla catena del Tien Shan ad un’altitudine di 3016 m. Il territorio circostante è per lo più adibito a pascolo per il bestiame delle regioni città, Kochkor, Naryn e Jumgal. Avremo modo di fotografare i pastori locali con le greggi al pascolo, tra montagne scoscese e paesaggi incredibili, e conoscere una parte importante della cultura del Kirghizistan. Arrivo intorno alle 17:00/18:00. Il sole tramonta circa alle 19:30/20:00.

Sistemazione nel campo tendato composto da yurte. Le caratteristiche abitazioni nomadi dell’Asia centrale sono costituite da una struttura in legno, ricoperta da vari strati di feltro, con interni vivacemente colorati. In questo paesaggio sconfinato si avrà modo di fare qualche scatto di landscape. Cena e pernottamento presso il campo tendato. Ogni yurta ospita 3 – 4 persone e sarà fornita di materassi, lenzuola, cuscino, coperta e sacco a pelo. Servizi igienici e docce calde in comune in moderna struttura comune.

Sveglia all’alba (intorno alle 05:00) per non perdere l’opportunità di fare riprese di landscape all’alba sul lago Son Kul, durante un’escursione a piedi di circa 3 km. Raggiungeremo il miglior punto per osservare le prime luci del mattino (’escursione è facoltativa). Rientro al campo per la colazione. La giornata sarà interamente dedicata alla scoperta del lago Son Kul, per immortalare questo paesaggio durante le varie ore del giorno. Scopriremo le caratteristiche tende nomadi e avremo modo di passare del tempo e fotografare gli abitanti locali: con una breve escursione a piedi di circa 1 km / 20 minuti avremo modo di arrivare al loro campo e fotografare le loro abituali attività al campo e dei greggi al pascolo. Qui, i kirghisi vivono ancora nella più complete semplicità.

Nel pomeriggio proseguimento del viaggio Fotografico Kirghizistan con uno shooting di un gruppo di cavalieri che si cimenteranno nel “mas-wrestling” o kok-boru (conosciuto anche come buskashì). Uno sport per pochi, una sorta di polo contestato per la sua violenza, che vede due squadre a cavallo contendersi il controllo di una carcassa di capra decapitata. In lingua kirghisa kok-boru significa “lupo blu” e deriva dall’usanza dei pastori di giocare con i lupi uccisi prima di riportarli al villaggio. È uno sport aggressivo e sfinente, con molto contatto fisico tra cavalli e cavalieri, nei Paesi di questa regione molto radicato tra la gente. Questi giochi a cavallo svolgono un ruolo di vitale importanza nella tradizione kirghisa. In passato, lo scopo principale di questi giochi era insegnare ai bambini a cavalcare in modo professionale. Oggi si è tramutato per lo più in un divertimento.

Nel tardo pomeriggio ci dirigeremo con i minibus fino al passo montano di 33 Parrots Pass per fotografare il tramonto sul paesaggio solcato dalla serpentina della strada. Rientro al campo tendato per la cena. Il lago Son Kul, nelle notti più limpide è il luogo ideale dove ammirare e fotografare il cielo stellato kirghiso, comodamente dal proprio campo tendato, lontano dalle luci delle città. Cena e pernottamento presso il campo tendato in yurta (3-4 persone). Servizi igienici e docce calde in comune in moderna struttura comune. Pensione completa.

Colazione al campo. Il viaggio Fotografico Kirghizistan con Stefano Pensotti  continua attraversando le montagne per il passaggio di Kara Keche fino alla città di Chaek da cui prendiamo la pista verso il villaggio semi abbandonato di Min Kush dove passeremo il pomeriggio fotografando quello che qui rimane degli anni dell’Impero Sovietico. La città mineraria di Min Kush era conosciuta in tutto il Kirghizistan come “piccola Mosca”. Pur essendo una zona chiusa in epoca sovietica (non appariva sulle mappe ed era richiesto un permesso speciale per entrare) tutti in Kirghizistan all’epoca avevano sentito parlare dei suoi negozi riforniti di frutta importata, di scarpe e gioielli di lusso, e della possibilità di trovare lavoro con stipendi dal 50 al 100 percento più alti che altrove. La reputazione di Min Kush era tale che c’era una lista d’attesa per lavorare nelle sue fabbriche.

Nell’epoca d’oro della cittadina mineraria qui vivevano 20.000 Persone. Con la fine dell’Unione Sovietica e la chiusura della miniera e delle fabbriche oggi i residenti sono circa 2000, 1 scuola per i bambini più piccoli, qualche piccolo negozio ed i resti scheletrici di Min Kush che stanno appassendo. Molti dei suoi edifici, saccheggiati per recuperare rottami metallici e materiali da costruzione, ora sembrano fatiscenti, ma una volta devono essere stati sbalorditivi per il luogo. Alcuni di questi edifici sono stati completamente abbandonati e si sgretolano o sono ricoperti di vegetazione. La maggior parte dei residenti, oggi disoccupati vivono di pastorizia, abita le originali dacie di legno, tipiche abitazioni russe, grandiose ma dagli scrostati tenui colori pastello, le stesse dei giorni di gloria della città. Avremo tempo a disposizione per scoprire e fotografare questo luogo così remoto. Poi percorrendo parte della stessa strada a ritroso, si proseguirà fino a raggiungere il villaggio di Kyzyl Oi per la cena e il pernottamento presso la casa di una famiglia locale, in camere privata con bagni e docce in comune.

Prima colazione presso la famiglia locale. Partenza per un tragitto di un paio d’ore verso la valle di Suusamyr. La Suusamyr Valley si trova a 2.500 metri sopra il livello del mare tra le catene montuose dell’Ala-Too e dei monti Tian Shan. Solcata dall’omonimo fiume la valle lunga 150 chilometri è un classico esempio di pascolo alpino, considerato uno dei migliori pascoli del Kirghizistan. Durante il periodo sovietico, la valle serviva da pascolo per enormi greggi che venivano trasportati sin qui attraversando il Too-Ashuu tunnel. Ora, l’uso della valle è molto più diversificato con anche varie colture, ma c’è ancora tanta terra ricca dove pascolano ancora pecore e cavalli. L’esplorazione della valle ci darà modo di scattare buone fotografie di mandrie di cavalli e delle yurte degli allevatori. Sistemazione, cena e pernottamento in resort, in camera privata con bagno privato.

Dopo la colazione al resort, partenza lungo la strada che ci porterà sino alla Valle di Fergana, la “Perla dell’Asia centrale” la ricca e pittoresca valle che ha sempre avuto un ruolo significativo nella storia e nella cultura dell’Asia centrale. La Valle di Fergana è veramente una parte unica dell’Oriente. Nei tempi antichi la valle era il centro di varie civiltà, che è provato da testimonianze di antichi insediamenti e monumenti del Medioevo. Oggi la Ferghana Valley si estende nell’Uzbekistan orientale, Kirghizistan meridionale e Tagikistan settentrionale, ed è la regione più fiorente dell’area. La natura sorprendente qui incanta con una varietà di colori che caratterizzano la grande e fiorente oasi con la terra più fertile dell’Asia centrale. Proseguimento del Viaggio Fotografico Kirghizistan con Stefano Pensotti sino ad Arslanbob villaggio ai piedi del monte Babash Ata 4427m.

È un villaggio dove la spiritualità è molto forte e l’abbigliamento è ancora quello tradizionale. Le persone locali sono sempre aperte e accolgono i viaggiatori nelle loro case. Si avrà modo di ammirare lo stile di vita e scoprire i dintorni del villaggio. Abitato da una maggioranza di Uzbeki, la popolazione è rigorosamente islamica ed indossa abiti tradizionali. Nei pressi del villaggio vi è una immensa foresta di noci “Juglans regia” specie originaria dell’Asia centrale. Al tempo di Alessandro Magno, la foresta di noci era localmente conosciuta per la caccia, pare che lo stesso prese piante delle foreste di Arslanbob e le portò con lui dando forma alle piantagioni europee. Cena e pernottamento presso la casa di una famiglia locale, in camera privata con bagni e docce in comune.

Colazione presso la famiglia locale. In mattinata partenza per la città di Osh, durante il tragitto ci fermiamo nella città di Uzgen per fotografare l’antico minareto e i tre mausolei della dinastia Karakhanid. Arrivati ad Osh, photowalking tra le strade della città: inizieremo dal suo magnifico Bazaar, il più grande mercato dell’Asia centrale, ammirando tra le sue vie artigiani al lavoro, coloratissima frutta e verdure e respirando l’aroma di spezie uniche. Proseguiamo salendo al Trono di Sulaymān, noto anche come Rocca di Sulaymān. È un’altura sede di un santuario musulmano, isolata nella pianura di Fergana, è frequentata dai locali che la considerano come una montagna sacra, ed è uno dei principali santuari del mondo islamico in Asia centrale.

Nella grotta principale vi è il museo storico costruito in epoca sovietica, è uno dei più grandi musei del Kirghizistan con 30 000 reperti, alcuni dei quali sono stati trovati sulla montagna durante gli scavi archeologici. La grotta scavata proprio all’interno della montagna è molto scenografica ed è illuminata dalla luce proveniente da una grande apertura coperta da una struttura in vetro. Sulla cima del monte si trova la piccola moschea di Bābur (Ẓahīr ud-Dīn Muḥammad), discendente diretto di Tamerlano e fondatore della dinastia Mogol in India, uno degli imperi più importanti e potenti nella storia dell’India. Da qui la vista panoramica della città è mozzafiato. Cena libera e pernottamento in hotel in camera privata con bagno privato.

Dopo la colazione, il viaggio Fotografico Kirghizistan con Stefano Pensotti continua lungo la M41, la Pamir Highway, la seconda strada internazionale più alta al mondo, dopo la Karakoram Highway. La strada parte da Mazar-e Sharif in Afghanistan, si dirige verso nord attraversando l’Uzbekistan, il Tagikistan, ed arriva in Kirghizistan. Il tratto tra Osh e Khorugh in Tagikistan viene chiamato il tetto del mondo. Nonostante sia una via di comunicazione importante e principale è molto trascurata e quindi in pessime condizioni, in alcuni punti l’erosione e le intemperie l’hanno danneggiata seriamente. Non è difficile trovare frane, allagamenti, e manto stradale in precarie condizioni, ma, nonostante ciò, non ha interruzioni e serve come via principale di comunicazione per tutta la regione del Gorno-Badakhshan. Si attraverseranno diversi passi montani, uno di questi è il passo Taldyk (3615 m sul livello del mare).

Lungo il tragitto sarà impossibile non fermarci per scattare foto alle cime permanentemente innevate del Tien-Shan: grande sistema montuoso dell’Asia centrale. Il suo nome in cinese significa «Montagne Celesti». Esteso per circa 2500 km da ovest/sud-ovest a est/nord-est e largo circa 500 km in alcuni punti delle sue estremità orientale e occidentale, costituisce prevalentemente il confine tra Cina e Kirghizistan. Arriveremo al villaggio di Sary Tash, nel distretto di Chon Alay: da qui in poi la strada sale al passo di Kyzylart ed entra in Tagikistan. All’arrivo sistemazione in una guethouse locale. Tempo a disposizione per photowalking nei dintorni e scattare magnifiche immagini del minuscolo villaggio con lo sfondo delle cime innevate del Tien-Shan. Cena e pernottamento in una guethouse locale, in camera privata con con bagni e docce in comune.

Presto prima dell’alba sperando in un meteo clemente per fotografare il sorgere del sole sul vecchio Observation Lab sovietico con lo sfondo del Tien-Shan. Colazione In guesthouse e si riparte in direzione dei villaggi di Sary Mogol e Daroot Korgon. Sary-Mogol, villaggio decadente e polveroso, è posto alle pendici del celebre Pik Lenin, montagna oltre i 7000 m, se il meteo regge potremo cercare un punto panoramico, da cui fotografare il gigante di neve. Si tratta di una cima tecnicamente “facile”, banco di prova per numerosi alpinisti sovietici in passato e oggetto di tentativi di revisione storica, dopo la caduta dell’URSS, che ne hanno modificato il nome in Picco Avicenna o Dell’Indipendenza. Dopo una intensa sessione fotografica, facciamo ritorno a Osh superando i passi montani di Taldyk e Chyrchyk. Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel, in camera privata con bagni e docce in comune.

Dopo colazione, partenza in direzione di Kazarman. Lungo la strada si avrà la possibilità di ammirare gli incredibili paesaggi del Kirghizistan centrale. Arriviamo sino a Jalal Abad da cui si dirama la strada che collega a Kazarman. Seguiamo la spettacolare strada sterrata di montagna fino alla cima del passo Kaldaman 3100 metri. È una pista rocciosa e stretta con poco traffico. La strada è percorribile solo in estate. Kazarman era una città attiva per l’estrazione dell’oro, oggi ha l’aspetto di una polverosa e dura città mineraria “sfortunata” e resta isolata in inverno quando le strade sono chiuse dalla neve. La miniera d’oro a cielo aperto di Makmal, appena a sud della cittadina, non offre più opportunità di lavoro. Anche il piccolo aeroporto di Kazarman è ormai chiuso e non è più servito da voli. All’arrivo sistemazione, cena e pernottamento presso la casa di una famiglia locale, in camera privata con bagni e docce in comune.

Dopo colazione, proseguimento del viaggio Fotografico Kirghizistan con Stefano Pensotti in direzione di Naryn. Lungo la strada il paesaggio cambia drasticamente, dalle montagne si scende alla pianura attraversando promontori desertici e calanchi. Annidata ai piedi dei monti Naryn-Too, la città di Naryn ospita circa 40.000 persone, oltre a musei, istituti e diversi edifici amministrativi. La città era una volta una piccola fortificazione su una delle piste della via della seta che andava da Kashgar all’Asia centrale, non divenne una città fino al XIX secolo quando fu fondata come città di guarnigione russa.

Questo ha fatto si che gran parte della città è costruita con architettura in stile sovietico del dopoguerra. Essendo poco più di 100 miglia dal confine cinese, Naryn è un importante centro commerciale e una zona economica libera. Circondata da maestose montagne fa abbastanza freddo da queste parti, con temperature che in inverno arrivano fino a -40 gradi centigradi. Tuttavia, è un punto di sosta popolare per i viaggiatori che si recano verso Kashgar. Cena in ristorante locale e pernottamento presso Hotel Khan Tengri 3* o similare, in camera privata con bagno privato.

Colazione in hotel. Al mattino partenza per la capitale Bishkek. Attraversiamo il passo Dolon (3030 m), la valle di Kochkor e la gola di Boom. All’arrivo a Bishkek sistemazione in hotel. Cena libera. Pernottamento in hotel in camera privata con bagno privato.

Dopo colazione, trasferimento in aeroporto a Bishkek e imbarco sul volo Turkish Airlines di rientro a Milano Malpensa con cambio di aeromobile a Istanbul.

dal 17 al 30 Luglio 2022